Olimpia Basket – GS Basket Europa 51-44
Fine settimana di basket all’insegna del nervosismo alla Fermi. La nostra formazione Under 16 giocava l’ennesimo derby cittadino di un campionato che a poche giornate dal termine rimane ancora incerto per le prime sue posizioni. 4 le squadre che avranno accesso alla final four per il titolo regionale. I Vikinghi si contendono la prima posizione in classifica con il basket Rovereto, mentre Olimpia e Villazzano devono guardarsi dalla rimonta del Gardolo. Quindi ennesimo derby carico di importanti e delicati temi non solo tecnici. Si parte quindi, palla a 2. Entrambe le formazioni sono determinate. Come al solito la nostra formazione, pur schierando atleti nati nel 2004 e quindi più giovani di età degli avversari, dimostra di voler giocare una partita tecnica di vero basket. Gli avversari, memore già delle due precedenti nette sconfitte, hanno preparato una gara maggiormente fisica, cosa che la coppia arbitrale, coniugando esperienza e non, lasciano molto spazio ai contatti fisici. Ma questa non si tratta di una partita di serie D dove il contatto se pur duro può essere accettato. Qua si tratta di ragazzi giovani e questo atteggiamento fin da subito e per tutto il resto dell’ incontro fa nascere solo malcontento e reclami da parte delle varie componenti,
Fine settimana di basket all’insegna del nervosismo alla Fermi. La nostra formazione Under 16 giocava l’ennesimo derby cittadino di un campionato che a poche giornate dal termine rimane ancora incerto per le prime sue posizioni. 4 le squadre che avranno accesso alla final four per il titolo regionale. I Vikinghi si contendono la prima posizione in classifica con il basket Rovereto, mentre Olimpia e Villazzano devono guardarsi dalla rimonta del Gardolo. Quindi ennesimo derby carico di importanti e delicati temi non solo tecnici. Si parte quindi, palla a 2. Entrambe le formazioni sono determinate. Come al solito la nostra formazione, pur schierando atleti nati nel 2004 e quindi più giovani di età degli avversari, dimostra di voler giocare una partita tecnica di vero basket. Gli avversari, memore già delle due precedenti nette sconfitte, hanno preparato una gara maggiormente fisica, cosa che la coppia arbitrale, coniugando esperienza e non, lasciano molto spazio ai contatti fisici. Ma questa non si tratta di una partita di serie D dove il contatto se pur duro può essere accettato. Qua si tratta di ragazzi giovani e questo atteggiamento fin da subito e per tutto il resto dell’ incontro fa nascere solo malcontento e reclami da parte delle varie componenti,
vedasi allenatori e soprattutto sostenitori. Sostenitori che interpretano il fallo
non chiamato o un comportamento di gioco fisico nei confronti del proprio ragazzo, come una mancanza di tutela dello stesso o poca sportività. Poi se aggiungiamo che le persone nello svolgimento di compiti istituzionali a loro affidati o per propria volontà assunti, non dimostrano la giusta tranquillità, il risultato finale non poteva essere ciò che è stato. Un brutto esempio di mal costume dello sport soprattutto giovanile, nel contesto del quale gli animi accesi hanno portato a compiere gesti e commenti da recensire e stigmatizzare negativamente , con comprensivi e giusti provvedimenti che verranno adottati da parte del giudice sportivo. Unica nota positiva almeno i ragazzi, che nonostante tutto, hanno cercato di giocare una partita difficile della quale hanno capito ben poco dell’andamento della stessa, complice la cornice e il clima creatosi in palestra. Speriamo che in futuro si possa in occasioni di altri derby parlare unicamente di basket giocato e delle doti tecniche dei nostri ragazzi e anche dei nostri avversari. E che ognuno che vive dal di fuori queste emozioni le sappia incanalare nel giusto dei commenti durante e dopo la partita. Ultimo… che si trovi anche la giusta collaborazione e l’esperienza delle componenti istituzionali la gara, nel gestire il tutto al meglio. Grazie per l’attenzione e auguriamo di poter tornare in tempi brevi a parlare di solo bel basket. La nostra società e i nostri ragazzi meritano solo questo per quello che stanno facendo, per l’impegno che dimostrano e per le loro capacità e doti personali.